Gli eventi di quest’anno ci costringono ad un Natale casalingo.
C’è chi si consola e cerca il proprio sollievo con una buona lettura, chi con il modellismo o con i lavori di casa, chi ancora concedendosi dosi extra di cioccolata o meglio, data l’occasione, di panettone.
C’è ancora qualcos’altro che ci potrebbe aiutare a superare un momento difficile. La cura di sé, per esempio, intendendo con questo rimettere un po’ di ordine nella nostra vita quotidiana e recuperare, o trovare finalmente, delle abitudini sane ma dimenticate da tempo, o addirittura ignorate da sempre.
Parliamo del sonno.
Per gli antichi era la prima medicina con cui curare ogni tipo di malessere: non era un’ingenuità dovuta alle scarse o nulle conoscenze mediche, ma una semplice deduzione logica. Avevano capito infatti che la giusta quantità di sonno è indispensabile per far star bene sia il corpo che la mente, legati in maniera indissolubile in uno stretto rapporto di benessere-malessere. È questo il senso del latino “mens sana in corpore sano”. E allora facciamone tesoro anche noi.
Siamo sicuri di riuscire a garantirci ogni notte quelle sette o otto ore di sonno che tutti i medici dicono essere indispensabili per un adulto? E non sentiamo magari il bisogno di recuperare un po’ di sonno arretrato, accumulato da tempo?
Bene, allora concediamoci una pausa di riflessione, riorganizziamo il nostro tempo dedicato al riposo e approfittiamone per regalarci qualche ora di sonno in più. Se ne avvantaggerà il nostro corpo, che recupererà le energie perse e saprà meglio reagire a questi tempi grami.
E ne trarrà giovamento anche la nostra mente che troverà le risorse necessarie per recuperare un po’ di ottimismo per vivere un Natale diverso. Ad esempio provare ad allungare lo sguardo oltre noi stessi per cercare di aiutare il prossimo.
In fondo è questo il vero spirito del Natale.
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