La spesa per l’acquisto di un materasso, è detraibile purché il manufatto soddisfi tutte le disposizioni applicabili previste dal D. Lgs n.46 del 24/02/97 in attuazione alla Direttiva 93/42/CEE sui Dispositivi Medici e dal D. Lgs n.37 del 25/01/10 in attuazione alla Direttiva 2007/47/CEE e appartenga alla classe di rischio 1 dei Dispositivi Medici.
Con Risoluzione 26 gennaio 2007, n.11, l'Agenzia delle Entrate ha chiarito che i costi sostenuti per l'acquisto di un materasso sanitario sono detraibili a condizione che il materasso abbia caratteristiche tali da essere ricompreso nell'elenco di cui al D.M. 27 agosto 1999, n.332 e sia pertanto "antidecubito".
Per poter fruire della detrazione fiscale, il contribuente deve poter documentarne l’acquisto con il relativo scontrino fiscale o con la fattura a cui si riferisce la spesa.
Le spese sostenute devono essere effettuate mediante pagamenti tracciabili (assegno, bonifico bancario, carta di credito, bancomat) conservando la documentazione relativa all’effettivo pagamento (ricevute dei bonifici, ricevute di avvenuta transazione per i pagamenti mediante carte di credito o di debito, documentazione di addebito sul conto corrente) e le fatture di acquisto dei beni con la usuale specificazione della natura, qualità e quantità dei beni e servizi acquisiti.
Per una corretta gestione dei Dispositivi Medici, il Decreto Ministeriale del 20 febbraio 2007 regola in modo puntuale le modalità di iscrizione dei dispositivi medici.
Con il nuovo Regolamento UE 2017/745 entrato in vigore nell’ormai lontano 2017, ma che ha visto il via dal 26 maggio 2021 è stato varato a fronte di una legislazione unica in tutta la Unione Europea (UE), motivata dalla necessità di assicurare una maggiore attenzione alla sicurezza e alla effettiva qualità dei dispositivi medici attraverso un più capillare controllo di quelli esistenti sul mercato, grazie ad un’unica banca dati europea che assicuri una informazione attendibile e liberamente disponibile.
In estrema sintesi si può dire che oggi sono richieste maggiori evidenze sulle prestazioni effettive del dispositivo medico, e cioè che rispetti i requisiti di sicurezza, che assicuri i benefici promessi e che il rapporto rischi-benefici sia positivo e accettabile.
Per questo il materasso certificato antidecubito a marcatura CE dovrà riportare il codice per l’identificazione Unica dei Dispositivi (UDI), e cioè un codice a barre rilasciato soltanto e unicamente da organismi abilitati. Tale codice, una volta assegnato, dovrà essere applicato sull’etichetta che accompagna il dispositivo, in modo da garantirne la tracciabilità.
Come è fatto un materasso antidecubito.
Il materasso antidecubito è essenzialmente un materasso adatto ad un uso terapeutico, in grado quindi di ottimizzare le pressioni di appoggio e per questo capace di ridurre i rischi di occlusione capillare nei soggetti a mobilità ridotta o addirittura allettati, costretti cioè a letto da una malattia o anche semplicemente da una infermità di lunga durata, anche se non definitiva. Detto in parole più semplici, lo scopo è quello di evitare il formarsi delle cosiddette piaghe da decubito, molto frequenti nei pazienti costretti ad una lunga permanenza a letto, spesso anche in una posizione obbligata. Tali lesioni sono provocate dalla pressione del corpo sul materasso: i punti più sensibili e quindi più esposti a questo rischio sono le zone del corpo in cui prevalgono le ossa sporgenti, poco protette cioè da tessuto adiposo o muscolare in grado di assorbire e distribuire la pressione di contatto: scapole, gomiti, osso sacro, talloni, caviglie, ginocchio, femore e spalla.
In queste zone la pressione del corpo si concentra in un punto preciso di contatto, e causa un insufficiente afflusso di sangue alla pelle. Una piccola prova pratica! Appoggiate con forza il polpastrello di un dito al vetro e constaterete che la pelle diventa bianca, cioè ischemica.
Il materasso antidecubito è progettato e realizzato con particolari tecnologie, che garantiscono l’ottimizzazione delle pressioni di appoggio e limitano quindi i rischi di occlusione capillare prolungata in soggetti a mobilità ridotta. Il materasso antidecubito deve essere utilizzato di norma per una durata continua inferiore ai 30 giorni e si tratta comunque di un Dispositivo non invasivo per il corpo umano. In quanto dispositivi medici, i materassi antidecubito devono intervenire in modo efficace sulle cause che determinano le lesioni cutanee, garantendo:
Per rilevare le pressioni di appoggio vengono utilizzati sistemi che impiegano: una matrice flessibile (tappetino) dotata di sensori (celle di carico) per la rilevazione delle pressioni, un hardware per l’acquisizione dei dati e un software dedicato all’analisi ed elaborazione dei valori rilevati. Il tappetino è sottile ed estremamente sensibile così da non alterare le caratteristiche della superficie superiore del materasso e adattarsi perfettamente alla conformazione corporea della persona. Il sistema permette di visualizzare, attraverso uno spettro di colori di gradazione cromatica diversa, i picchi di pressione e la variazione della pressione in base alle posizioni assunte dal corpo umano durante il sonno.
La valutazione delle proprietà antidecubito dei materassi avviene confrontando i valori pressori fatti registrare da un campione di possibili utenti, aventi diversa corporatura, con la pressione di occlusione capillare (POC, pari a 0,4256 N/cm2). Dal momento che le pressioni medie esercitate dagli utenti sono in genere inferiori alla soglia, mentre i picchi di pressione (associati alle protuberanze ossee) tendono ad essere superiori, risulta necessario individuare un parametro in grado di differenziare tra loro i materassi.
ErgoCert-Ergonomics Certifying Institute di Udine ha sviluppato ed applicato su oltre 500 materassi una metodologia che consente di calcolare la % di superficie attivata con pressioni che eccedono la POC. In altri termini, non essendo possibile una totale assenza di rischio decubito, è possibile valutare, tanto in posizione supina quanto in posizione laterale, l’ampiezza dell’area a rischio decubito intorno alle protuberanze ossee, che risulterà minimizzata nei materassi antidecubito.
Tali considerazioni sono valide per gli utenti che hanno la possibilità di modificare la propria posizione di sonno, alternando le parti del corpo in contatto con il materasso. Pazienti allettati con ridotta mobilità residua, invece, necessitano di materassi differenti (dinamici) e sono sottoposti a protocolli di rotazione da parte del personale sanitario.
-> Per saperne di più sulla detraibilità dell'acquisto del materasso consulta l'Agenzia delle Entrate
-> Leggi "Materassi antidecubito: il nuovo Regolamento UE"
-> Per saperne di più: Ministero della Salute. Dispositivi Medici, al via l'applicazione del Regolamento UE (2017/745)
-> Leggi " Bonus Mobili 2024: detrazione del 50% sui materassi"