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La progettazione ergonomica del sistema letto

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I fattori da considerare in fase di progettazione per un sonno di qualità

Il sonno è una delle principali attività umane: in media una persona trascorre circa un terzo della sua vita dormendo. La ragione risiede nelle molteplici funzioni di recupero attribuite al sonno. Pertanto la qualità del sonno migliore possibile riveste una importanza fondamentale. Completando il sillogismo si capisce quindi come il sistema letto, ovvero lo strumento principale per ottenere un sonno di qualità insieme ai fattori ambientali, sia il principale elemento da considerare nella "progettazione" di un buon riposo.

L'ergonomia è una “scienza” multidisciplinare che studia, analizza e supporta la progettazione di sistemi uomo-macchina-ambiente al fine di massimizzarne prestazioni, efficienza, comfort e salute, integrando gli aspetti relativi all'attività umana svolta e alle condizioni ambientali, strumentali e organizzative in cui essa si svolge. L’obiettivo generale dell’ergonomia è l'adattamento di tali condizioni alle esigenze dell'uomo, in rapporto alle sue caratteristiche e alle sue attività.

Nata per studiare e far rispettare nella progettazione una serie di norme che tutelano la vita del lavoratore e accrescono l'efficienza e l'affidabilità dei sistemi uomo-macchina, l'ergonomia ha allargato il proprio campo di applicazione in funzione dei cambiamenti che sono sopravvenuti nella domanda di salute e di benessere. Oggi l'obiettivo dell’Ergonomia è quello di contribuire alla progettazione di oggetti, servizi, ambienti non solo di lavoro ma anche di vita, purché rispettino i limiti dell'uomo e ne potenzino le capacità operative.

Con tale approccio si intende affrontare la progettazione del sistema letto, l’elemento deputato a supportare il riposo e il sonno dell’uomo. Si preferisce la dizione di “sistema letto”, invece che della semplice parola “letto” perché esso è composto da una serie di elementi ognuno dei quali riveste una notevole importanza nell’ergonomia complessiva e nessuno può essere disgiunto dall’altro.

Il sistema letto tradizionale è composto da un fusto (ovvero della struttura di supporto in legno metallo o altro), di una rete, su cui è disteso un materasso, sopra il quale sono disposti cuscini e lenzuola e coperte.

I fattori da considerare in una analisi ergonomica del sistema letto sono molteplici a livello psicofisiologico e fisico; una sintesi dei principali elementi è la seguente:

  • aspetti di comfort funzionale durante il riposo, correlati sia ad aspetti biomeccanici quali le posture e loro modificazioni nel sonno, che agli aspetti fisiologici del sonno stesso;
  • aspetti di comfort dimensionale, correlati ad aspetti relativi alla statura e alle dimensioni fisiche del corpo e al peso;
  • aspetti di comfort termico, correlati all’ambiente (stagioni) o ad aspetti correlati a corporatura o patologie (ad es. obesità) o dieta;
  • aspetti igienici, che hanno particolare rilevanza per gli utenti con patologie allergiche, nei bambini per i fenomeni di enuresi notturna e negli anziani;
  • aspetti organizzativi, ovvero correlati alla produzione, manipolazione e immagazzinamento presso le industrie produttrici, pulizia e rimessa in ordine quotidiana, o smaltimento dei singoli componenti presso l’utente finale.

 

Focalizzando l’attenzione esclusivamente sugli aspetti biomeccanici e fisiologici che possono essere assunti di primario interesse nella valutazione di sistemi letto, gli elementi principali sono:

  • il dimensionamento basato su fattori antropometrici, sia in senso generale che per la personalizzazione del sistema letto;
  • le posture assunte e loro modificazioni durante il sonno;
  • le pressioni di contatto all’interfaccia materasso/soggetto;
  • le relazioni termo-igrometriche all’interfaccia materasso/soggetto;
  • la misura di parametri fisiologici relativi alla qualità del sonno indotte dal sistema letto, ad esempio la variabilità della frequenza cardiaca e dell’attività respiratoria.

La ricerca scientifica ha affrontato il tema rivolti quasi esclusivamente agli aspetti posturali. I risultati ottenuti su questi fattori biomeccanici suggeriscono, secondo la maggior parte degli autori, che un sistema letto sia veramente ergonomico quando permette un buon recupero fisico dell'intero sistema muscolo-scheletrico: con ciò si intende che i muscoli devono rilassarsi e i dischi intervertebrali si possano reidratare e ripristinare il loro volume e spessore. Il focus principale è sulla  colonna vertebrale e sulla sua corretta postura, che si traduce nella complessiva funzione di sostegno di essa che il sistema letto deve offrire. 

Rispetto ai fattori biomeccanici e posturali si nota che durante il sonno la maggior parte delle persone aggiusta automaticamente la propria postura durante il sonno per arrivare al massimo rilassamento dei muscoli e dei nervi, ma anche per ottenere una pressione di contatto all’interfaccia corpo-materasso che sia ottimale per la compressione dei tessuti e dei vasi.

Tale fattore è molto importante perché durante il sonno può insorgere una ischemia locale in zone del corpo a contatto con il letto che manifestano una pressione di contatto superiore a quella del sangue nei capillari (32 mmHg). La porzione di tessuti interessata dal fenomeno non viene più correttamente irrorata dal sangue e ciò provoca formicolio o la permanenza di sostanze metaboliche che stimolano le estremità nervose sensibili: ciò farà sì che la persona tenda a cambiare posizione spesso. Si è osservato che la maggior parte delle persone ha una postura preferita per dormire ma durante la notte cambia posizione circa 20 volte a causa di questo effetto. Il principale metodo di studio sono le mappe di pressione con solette sensorizzate che misurano la distribuzione del peso all’interfaccia uomo-materasso.

Le posizioni di riferimento ed osservate durante il sonno sono le seguenti. La posizione prona nonostante la distribuzione del peso è la peggiore posizione in cui dormire; la forza di gravità fa in modo che la parte centrale del corpo sprofondi nel letto con un conseguente peggioramento della lordosi lombare. Questi effetti risultano amplificati nel caso in cui si dorma su una rete e un materasso troppo morbido e che quindi costringono il corpo ad un aumento della pressione nella zona lombare.

Se si dorme in posizione laterale, la spina dorsale è posizionata correttamente, tuttavia è una posizione instabile e può alterare la corretta postura degli arti. Gambe e braccia infatti fungono da sostegno per il corpo bilanciandolo durante il sonno, non sono quindi in posizione di scarico a meno che non si abbia una torsione della spina dorsale che nuocerebbe ai muscoli lombosacrali.

Prof. Ing. Giuseppe Andreoni
Politecnico di Milano - Dip. INDACO - Industrial Design, Arti, Comunicazione, Moda
LyPhE - Laboratorio di Ergonomia Fisica

->Leggi "Come capire quando è il momento di cambiare sistema letto"

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