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Il pneumologo consiglia: la sindrome delle apnee notturne

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Il russamento è sintomo più evidente dell'apnea notturna, ma non è il solo.

La sindrome delle apnee notturne è una patologia caratterizzata da multiple apnee che si verificano nel corso del sonno e che sono associate a vari segni e sintomi dei quali i più importanti sono il russamento e l’eccessiva sonnolenza diurna. Circa il 2 % delle femmine ed il 4 % dei maschi sono affetti da questa malattia, soprattutto tra i 40 ed i 60 anni.

Le apnee vengono distinte sulla base del meccanismo che le causa in:

apnee centrali: in cui manca lo stimolo ad iniziare l’inspirazione a causa di alterazioni del sistema nervoso

apnee ostruttive: in cui si verifica la chiusura delle vie aeree superiori per malformazioni anatomiche (ad es. ipertrofia delle tonsille, delle adenoidi e del palato molle) o diminuita azione dei muscoli inspiratori

La maggior parte delle apnee si verifica in posizione supina, ma questo non è valido per tutti i pazienti. L’obesità predispone alla sindrome delle apnee notturne; nei soggetti obesi infatti l’incidenza di tale patologia è 12-30 volte maggiore rispetto alla popolazione normopeso.

L’elevato consumo di alcoolici aumenta il numero e la severità delle apnee nei pazienti che soffrono di questa malattia.

Le conseguenze e complicanze della sindrome delle apnee notturne sono:

  • la frammentazione del sonno (ovvero un sonno disturbato per la presenza di “microrisvegli”)
  • alterazioni dei livelli di ossigeno ed anidride carbonica nel sangue
  • alterazioni cardiovascolari (predisposizione o peggioramento dell’ipertensione arteriosa, aumento della frequenza e mortalità per patologie cardio-cerebrovascolari)
  • alterazioni ormonali (riduzione del testosterone).

Il sintomo più frequente della sindrome delle apnee notturne è rappresentato dal russamento, che viene riferito come abituale, molto intenso ed intermittente. Altro sintomo comune è l’eccessiva sonnolenza diurna, che si associa ad un aumento degli incidenti stradali, lavorativi e domestici.

Inoltre il paziente riferisce spesso cefalea mattutina, disturbi sessuali, disturbi urinari, difficoltà di concentrazione, cambiamenti della personalità, limitazione delle consuete attività (soprattutto serali) ed alterazioni dello stato emotivo.

                                                                               

Nei soggetti che riferiscono questi sintomi la diagnosi viene fatta attraverso la polisonnografia.

Questo è un esame non invasivo che, eseguito durante la notte, permette di registrare principalmente il flusso d’aria al naso e alla bocca, il movimento del torace e dell’addome, i livelli di ossigeno nel sangue e la posizione del corpo. E’ così possibile valutare il numero ed il tipo di apnee: la presenza di 10 o più apnee per ora di sonno è indice di malattia.

La terapia si basa soprattutto sulla perdita di peso corporeo e sulla ventilazione notturna: ovverosia l’uso di macchine che applicando un flusso d’aria continua (generalmente per via nasale) tengono aperte meccanicamente le vie aeree.

La presenza di importanti alterazioni anatomiche delle vie aeree superiori costituisce invece un’indicazione ad intervenire chirurgicamente andando ad ampliare il calibro delle vie aeree superiori, oppure ad usare dispositivi di avanzamento mandibolare che prevengono l’ostruzione delle vie aeree spostando anteriormente la base della lingua.

Non sembrano purtroppo esistere precauzioni da adottare al fine di prevenire le apnee.

La sindrome apnoica è in conclusione una patologia non molto frequente ma che deve essere individuata e curata perché presenta numerosi riflessi negativi sulla vita quotidiana e sullo stato di salute generale.

Dott.ssa Anna Monzani
Medico Chirurgo
Specialista in Pneumologia
Ospedale San Gerardo di Monza (MB)

->Leggi "Come indagare i disturbi del sonno"

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