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Come smettere di russare e dormire bene per tutta la notte

16.02.2022 Sonno e benessere
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Come prevenire questo disturbo e quali sono le cause.

Tra i disturbi legati al sonno la sindrome delle apnee notturne è una delle più fastidiose: tra l’altro, non solo per chi ne soffre, ma anche per lo sfortunato partner, occasionale o meno che sia.  È una vera e propria patologia e consiste in multiple apnee (riduzioni o arresti temporanei del flusso d’aria nei polmoni) che si verificano durante il sonno. Tutto ciò si traduce in segnali e sintomi tra cui i più importanti sono ben noti: il rumoroso e problematico russare, con conseguenti microrisvegli durante la notte, e l’eccessiva sonnolenza diurna.

A seconda del meccanismo che le causa le apnee vengono distinte in:

  • apnee centrali: in cui manca lo stimolo ad iniziare l’inspirazione a causa di alterazioni del sistema nervoso;
  • apnee ostruttive: in cui si verifica la chiusura delle vie aeree superiori per malformazioni anatomiche (ad es. ipertrofia delle tonsille, delle adenoidi e del palato molle) o diminuita azione dei muscoli inspiratori.

Ci sono poi delle circostanze che predispongono l’insorgere di questa patologia:

  • dormire in posizione supina (a pancia in su), anche se questo non è valido per tutti i pazienti;
  • l’obesità: nei soggetti obesi l’incidenza di questa patologia è 12-30 volte maggiore rispetto alla popolazione normopeso;
  • l’elevato consumo di alcolici: aumenta il numero e la severità delle apnee nei pazienti che soffrono di questa malattia.

Le conseguenze di questa patologia sono importanti e ricadono sulla qualità della vita quotidiana, si va dai microrisvegli e frammentazione del sonno, ad alterazioni cardiovascolari e ormonali.

È bene quindi fare attenzione e non sottovalutarne i sintomi. Tra questi quello più noto e frequente è rappresentato dal russare, abituale, molto intenso ed intermittente.
Un altro sintomo piuttosto comune è l’eccessiva sonnolenza diurna, che ha notevoli implicazioni sulla vita quotidiana e si associa ad un aumento degli incidenti stradali, lavorativi e domestici.

Inoltre il paziente riferisce spesso cefalea mattutina, difficoltà di concentrazione, cambiamenti della personalità, limitazione delle consuete attività (soprattutto serali) ed alterazioni dello stato emotivo.

Generalmente nei soggetti che riferiscono questi sintomi la diagnosi viene fatta attraverso la polisonnografia. Si tratta di un esame non invasivo che, eseguito durante la notte, permette di registrare principalmente il flusso d’aria al naso e alla bocca, il movimento del torace e dell’addome, i livelli di ossigeno nel sangue e la posizione del corpo. E’ così possibile valutare il numero ed il tipo di apnee: la presenza di 10 o più apnee per ora di sonno è indice di malattia.                                                                                                                         

Quale può essere la migliore terapia?

La terapia si basa soprattutto sulla perdita di peso e sulla ventilazione notturna attraverso l’uso di macchine che, applicando un flusso d’aria continua (generalmente per via nasale), tengono aperte meccanicamente le vie aeree.

La presenza di importanti alterazioni anatomiche delle vie aeree superiori può essere superata intervenendo chirurgicamente, oppure usando dispositivi di avanzamento mandibolare che prevengono l’ostruzione delle vie aeree spostando anteriormente la base della lingua.

Mantenere uno stile di vita sano e una corretta igiene del sonno favorisce una sempre migliore qualità del riposo notturno. Per tutti coloro che sospettano di soffrire di apnee notturne, o che presentano i sintomi descritti, è consigliabile rivolgersi al medico curante per individuarne la causa e porvi rimedio. Si tratta infatti di una patologia che deve essere curata perché presenta numerosi riflessi negativi sulla vita quotidiana e sullo stato di salute generale.

->Leggi "Il pneumologo consiglia: la sindrome delle apnee notturne

 

 

                                                                            

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